Il vertice sul Clima di Copenhagen è stata anche l'occasione per descrizioni estasiate del modello danese in fatto di energia pulita. Sicuramente la Danimarca è un modello di attenzione all'ambiente da imitare. Ma tra i segreti da svelare del modello Danimarca ci sarebbe anche il fatto che la maggior parte della sua elettricità è prodotta con il carbone. Nel 2007 su 39,2 miliardi di chilowattora di produzione nazionale lorda, il 47% è stato prodotto in centrali a carbone, 22% a gas, il 18% con l'eolico e il 12% con altre fonti fossili e importazioni. L'energia importata in Danimarca varia da anno in anno ed è in buona parte di origine nucleare o da centrali a carbone ed idroelettriche, abbondanti nelle vicine Germania e Svezia, alle quali il Paese è direttamente collegato. Per esempio, Copenhagen ha importato dalla Svezia 1,7 miliardi di chilowattora nel 2006 e 7,6 miliardi di chilowattora nel 2005 dei quali circa metà di fonte nucleare e l'altra metà idroelettrica. L'elettricità importata dalla Germania, 4 miliardi di chilowattora nel 2006, 0.6 miliardi di chilowattora nel 2005, è in larga parte prodotta con carbone e nucleare. Del resto, la Germania stessa importa e/o scambia tra i 15 e i 20 miliardi di chilowattora all'anno con la Francia. Energia all'80% nucleare. E nel 2006 la stessa "verde" Germania ha prodotto con il carbone il 47% della sua elettricità. A cui ha aggiunto un 26% di nucleare, 14% gas e olio, 2% idro, 7% eolico, 0,5% solare ed il residuo 3,5% altre (dai rifiuti).
*Vice Presidente Assocarboni |